mercoledì 7 maggio 2014

Europee: conosciamo oggi idee di Walter Ferrazza e di Forza Italia

Ringrazio il candidato alle Europee per Forza Italia Walter Ferrazza per aver risposto all'intervista che ci consente meglio le sue idee e quelle del suo schieramento.

L'Italia è sta ripresa per la sua politica in termini di immigrazione in merito ai rimpatri coatti; mentre la Spagna a Mellila spara e tortura chi vuole entrare. Qual'è la politica dell'immigrazione che l'Europa dovrebbe portare avanti? Come armonizzare le pratiche dei singoli paesi?Le differenze che ha citato mostrano una politica dell’immigrazione completamente diversa nei diversi Paesi. A mio parere invece si dovrà lavorare ad una politica condivisa tra tutti gli Stati membri con un piano a lungo termine che regolamenti l’accoglienza ripartendo la responsabilità sull'intera Unione Europea. Una responsabilità economica ma ancor più di solidarietà, che possa finalmente rendere dignitosa l’accoglienza trasformandola in integrazione.

Dobbiamo far uscire il fenomeno dell’immigrazione da una logica emergenziale, promuovendo e sottoscrivendo accordi con gli Stati di provenienza per ragionare appunto in termini di pianificazione.

Si parla di uscire dall'euro. Quali le vostre idee in merito?Nessuna uscita dall’Euro ma una sostanziale ed improrogabile necessità di modifica dei trattati sottoscritti. Vanno rivisti il fiscal compact e la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL permettendo in particolare il ricorso a nuovi investimenti per il rilancio dell’economia.

Quali modifiche alla politica monetaria vorreste? Quale ruolo per la BCE?La finanza deve essere a servizio della società e non il contrario, e la BCE deve pensare a finanziare direttamente famiglie ed imprese con interventi straordinari e finalizzati.

Quale tipo di Europa volete? Quali i primi atti che vorreste voler approvati?Un’Europa dei popoli, che rimetta al centro dell’attenzione i problemi reali della nostra Nazione, dandone risposta e trovandone soluzione attraverso rappresentati capaci e scelti dai cittadini, non burocrati non eletti. E’ necessario quindi liberare risorse rivedendo i trattati, utilizzare a pieno i fondi europei a disposizione, investendoli velocemente in innovazione, accesso al credito, occupazione e dotazioni infrastrutturali. Dobbiamo creare condivisione per permettere la dignità a chi lavora, facendo si che tutte le professioni vengano parimenti riconosciute dagli Stati membri e che vi siano ammortizzatori sociali seri e condivisi.

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