lunedì 25 agosto 2014

Il Comune Unico: la serata con Paolo Forno a Canal San Bovo

Partecipato incontro pubblico martedì 19 agosto 2014 presso la sala conssigliare del Comune di Canal San bovo per parlare della fusione in un Comune Unico degli 8 comuni del Primiero e Vanoi. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Canal San Bovo Mariuccia Cemin, il vicesindaco di Canal San Bovo Becalli Stefano, diversi conssiglieri comunali di Canal San Bovo oltre che il sindaco di Transaccqua Roberto Pradel.

Da parte del Comitato "Per un Primiero meno diviso" c'è la voglia di stringere i tempi per la fusione degli 8 comuni del Primiero e Vanoi forti delle 1500 firme raccolte.

Paolo Forno, sindaco di Coredo, ha presentato la sua esperienza referendaria del 13 aprile nel comune unico della Predaia che è culminata con un successo. Non ha partecipato il comune di Sfruz a tale fusione anche se ora vorrebbe unirsi segno che è importantissima l'informazione per scegliere. Tale percorso segue quello che altre realtà avevano già compiuto: associazioni, etc.. La vittoria è avvenuta con un risultato del 90% su un affluenza media del 66%. Anche la regione sta spostando i contributi dall'unione alle fusioni le quali sembrano rispondere meglio alla riorganizzazione neccesaria ad un calo strutturale delle risorse. Un comune unico ha diversi vantaggi:

  1. porta a risparmi in termini di costi della politica che nel Predaia sono di 720 mila euro annui per 20 anni;
  2. la macchina burocratica si può strutturarsi meglio grantendo servizi di maggiore qualità attraverso la specializzazione delle maestranze, mantenendo i servizi sul territorio;
  3. un comune di maggiori dimensione può avere magggior peeso verso la provincia oltre che nel poter avere una visione sovracomunale.

In Primiero si fa un passaggio che in Predia non si è fatto il sondaggio.

Angelo Orsingher, ex sindaco di Canal San Bovo nonchè candidato nella lista Via Nova nelle elezioni 2010 per le Comunità di Valle, è stato il secondo relatore portato dal Comitato referendario. Lo stesso è partito dal fatto che il legname è porta 600 mila euro, mentre tutto il resto deriva in gran parte da fondi provinciali è giocoforza che con risorse calanti si debba andare verso la fusione. Altre realtà come le Casse Rurali tale passo lo hanno già compiuto. La fusione porterebbe ad un comune con 10005 abitanti ad essere il sesto comune del trentino con maggior potere verso la Provincia di Trento. Si avrebbero poi 1,5 milioni di finanziamenti regionali per la fusione per 10 anni e 3,5 milioni annui di sovracanoni BIM che si potrebbe gestire asieme. Una fusione con tre ambiti avrebbe invece tale situazione.

  1. Soprapieve 5600 abitanti;
  2. Mezzano/Imer 2800 abitanti;
  3. Canal San Bovo 1600 abitanti.

In tale prospettiva si dovrebbe arrivare a gestioni tra ambiti per l'ambito 2 e 3 anche con l'ambito 1. In una fusione il Vanoi potrebbe far valere la sua estensione e il suo patrimonio boschivo. Un amministratore dovrebbe capire il acmbiamento e dovrebbe indicare la strada facendo esprimere i censiti con un referendum, in quanto in prospettiva ci saranno potrebbbe di risorse e mantenere i servizi. Nel Veneto è successo che per questione di risorse. La provincia di Trento ha 500 mila abitanti e 215 comuni troppi, troppi. Come ammonisce Mario Draghi le riforme vanno fatte perchè sono un dovere. Per quanto riguarda il Vanoi senza un dialogo col Primiero non avrebbe avuto il tunnel del monte Totoga.

E seguito il dibattito che si può avere qui.

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