mercoledì 30 settembre 2015

Il futuro dell'Ex Alpe Rovereto: tra un futuro da scrivere e i costi di bonfica.

L'ex Alpe di Rovereto vede la demolizione degli edifici senza che al momento ci sia un idea chiara di che fisionomia avrà la zona. Secondo l'assessore all'urbanistica, patrimonio e cultura Maurizio Tomazzoni che si può pensare ad un parco, la scuola o entrambi; ovviamente dopo aver fatto le valutazioni economiche di bisogni di scolarità. Non esistono in merito progetti della precedente amministrazione comunale ma solo richieste di finanziamento.

Lo stesso Maurizio Tomazzoni afferma che non esiste una cifra che si conoscerà in fase di appalto, la stessa come già affermato ai quotidiani locali potrà esser recuperata solo in caso di costruzione della scuola , come anche la stessa Luisa Filippi del PD affermava, in quanto la spesa entra a far parte del finanziamento della provincia; mentre nel caso del parco ciò non è possibile.

Viene comunque sottolineato dallo stesso comunque che nell'un caso o nell'altro sono soldi che vanno obbligatoriamente spesi, e sono sempre soldi pubblici, e che comunque sono spazi per la collettività.

mercoledì 23 settembre 2015

L'uscita unilaterale di Tonadico lascia aperta tutta la partita sui rapporti dell'Unione Alto Primiero

Il referendum del 7 giugno 2015 che ha visto vincere il si alla creazione del Comune Primiero San Martino di Castrozza tra i comuni di Fiera di Primiero, Transacqua, Siror non poteva rimanere senza conseguenze dell'Unione Alto Primiero. Dopo 16 anni si va alla destrutturazione dell'Unione con l'uscita unilaterale di Tonadico avvenuta con la deliberazione del consiglio comunale in data 10 settembre 2015.

Tale posizione era stata annunciata dal sindaco di Tonadico, Aurelio Gadenz, che ha sottolineato la volontà di porre in essere gli adempimenti per la partenza in data 1 gennaio 2016 del nuovo comune.

Sul tema era stata sollevata una polemica col Presidente dell'Unione oltre che sindaco di Sagron Mis, Luca Gadenz, sull'uscita unilaterale e sulle conseguenze patrimoniali, finanziarie e sul personale.

Dopo la deliberazione del 19 novembre 2009 (Deliberazione dell'Unione 21/09), che prendeva atto del fallito referendum del 14 novembre 2004 tra i comuni di Siror, Tonadico, Sagron Mis aveva la finalità di gestire in modo associato i servizi oltre che una rappresentanza politica esterno come inserito nell'art. 2 dello Statuto dell'Unione Alto Primiero.

Lo Statuto dell'Unione Alto Primiero è stato cambiato oltre che nelle finalità anche nella durata che da dieci anni prorogabili è diventata illimitata come previsto dall'art. 6 dello stesso prevedendo si possa uscire unilateralmente con le modalità dell'art. 7 che prevedono la maggioranza assoluta del consiglio per deliberare l'uscita.

Nell'approvare il 10 settembre 2015 l'uscita unilaterale dall'Unione Alto Primiero ha con 9 voti favorevoli e 2 contrari (Benardin Fabio, Bettega Ugo) il consiglio comunale di Tonadico ha ritenuto che ci sia urgenza della decisione per dare possibilità di preparare i provvedimenti per la partenza del nuovo comune.

Nemmeno le preoccupazioni per la definizione dei rapporti finanziari, patrimoniali di personale poste da Luca Gadenz, il quale proponeva in data 24 agosto 2015 una modifica dell'art. 6 dello Statuto per mettere una clausola di salvaguardia dei rapporti sopra richiamati, vengono tenute in considerazioni dal consiglio comunale ritendo che ciò non compatibili coi tempi stretti. Le questioni dei rapporti patrimoniali, finanziari, del personale o di altro carattere amministrativo con la deliberazione di uscita unilaterale vengono rinviati nella loro definizioni a provvedimenti futuri.

Si deve rilevare comunque che era già da un anno che si sapeva che il referendum poteva aver luogo e almeno 6 mesi che si sapeva si sarebbe tenuto. Se il Presidente dell'Unione Alto Primiero e i comuni partecipamenti alla stessa volevano fare una clausola di salvaguardia avrebbero avuto tutto il tempo per il contrattarlo forse non c'era la volontà di farlo o si pensava l'Unione Alto Primiero rimaneva.

mercoledì 16 settembre 2015

I costi della politica a livello locale, la polemica tra Ianes e Coppola a Trento

Il tema dei costi della politica sono sempre di attualità anche nei comuni maggiori come a Trento dove le parole di Marco Ianes, ex portavoce dei verdi, dalle colonne dell'Adige del 15 settembre 2015 (riportata anche sul suo blog) accusa la presidente del consiglio Comunale(Lucia Coppola) di aver tradito gli ideali che si erano presentati alla campagna delle elezioni comunali di Trento visto l'intervista che la stessa a rilasciato.

Nell'intervista la stessa fa riferimento alle incombenze che vedono il consiglio richiamando all'articolo 14 della Legge Regionale 5 febbraio 2015. Tale legge permette di poter assegnare dei gettoni di presenza e l'indennità ai presidenti delle circoscrizioni (in quest'ultimo caso per la provincia di Trento nella misura massima del 10% dell'indennità del sindaco).

In merito alle accuse Lucia Coppola fa presente che nessun Verde, nemmeno Ianes, e mai in campagna elettorale, ha mai detto che le Circoscrizioni dovevano essere a costo zero. Dunque nessuno ha tradito"ideali" che non abbiamo mai condiviso. I costi inoltri sono diminuiti con la legge citata a andando ben oltre il dimezzamento, le attribuzioni al presidente, e ha già tolto il gettone di presenza previsto per le commissioni nelle Circoscrizioni.

Il richiamo alla legge citata e l'apertura della discussione presso la commissione il 14 settembre 2015 da parte della presidente del consiglio comunale di, in accordo con l'assesore Maule, vuole capire le intenzioni dei consiglieri. La votazione del consiglio deve avvenire con maggioranza qualificata dei due terzi e può decidere di non attribuire nessun gettone.

Il tema dei costi della politica dalla polemica innescata in questi giorni sembra essere un tema che fa presa sulla gente e per questo ritiene la presidente che molti, tra cui Ianes, sfruttino il populismo.

Si può comunque rilevare che il tema dei costi della politica sono un tema difficile da risolvere, visto anche gli sprechi passati, per la difficoltà di fissare la dotazione sia per far si che l'amministratore e il politico svolgano il loro compito nei migliori dei modi dedicando il giusto tempo. Alla politica si deve chiedere va chiesta competenza, onesta, oltre alla sobrietà per far prevalere il bene comune della Comunità e non gli interessi particolari.

martedì 15 settembre 2015

L'integrazione dei sinti/rom con il superamento dei campi di sosta non è ancora una realtà: il caso di Rovereto.

Nel 2009 il Consiglio Provinciale di Trento approvò la legge provinciale 29 ottobre 2009 n.12 per il superamento dei campi di sosta per arrivare a garantire delle condizioni migliori a sinti/rom che si trovano sul nostro territorio. Tale legge divide i sinti/rom tra stanziali e non prevedendo interventi diversi.

La legge. I primi presenti da almeno 10 anni hanno diritto a delle aree di comunità in cui c'è un capostipite sorveglia sul rispetto delle regole e quindi guarda anche che i doveri che ci si assume vengano rispettati. Tutti contribuiscono alle spese della comunità di cui fanno parte a cui viene data un area recintata di da 500 mq a 2000 mq che presenta i servizi primari. Non è solo previsto tali interventi residenziali o non solo di tale ambito, ma è previsto che c'è un aiuto nella ricerca del lavoro (anche socialmente utile, disoccupazione) e anche un avviamento alla scolarità. Un tratto che va inoltre segnalato dalla legge tutela tali minoranze promuovendone la cultura, l'ascolto istituzionale e il mantenimento anche degli antichi lavori.

I sinti/rom nomadi non entrano nelle comunità ma nei campi di transito nei quali posso rimanere al massimo 15 gg e ove vengono comunque garantiti i servizi primari.

La attuale situazione. Una legge quella presentata che può esser visionata nei suoi 14 articoli all'indirizzo fornito e che ha il merito di mettere almeno a parole fine ad una situazione intollerabile e che punta all'integrazione, ma che allo stato non è allo stato incisiva.

Il superamento dei campi non è ancora avvenuto, in quanto non è stato a 6 anni oramai di distanza ancora approvato il piano provinciale delle aree di comunità, anche se almeno per il Comune di Rovereto ci sono stati incontri tecnici tra Comune e Provincia di Trento come confermato dalla Responsabile Ufficio Promozione Sociale del Comune Alda Maria Bianchi.

Allo stato quindi rimane in vigore la normativa precedente la legge provinciale 15/1985. In merito ai campi di sosta di cui a Rovereto ne esiste uno, sul quale sono stati lavori da poco, ospita 60 persone di etnia sinta di cittadinanza italiana nate a Rovereto Nord. Tale campo deve rispettare il regolamento di gestione dello stesso, il quale disciplina di civile convivenze, e sul cui rispetto c'è il controllo della Polizia Municipale.

L'integrazione è possibile ma ha bisogno di tempo come quest'esempio, di persone già presente sul territorio ma di etnia diversa, dimostra e richiede anche una progettazione della stessa per evitare situazioni spiacevoli e rifiuto delle persone che si vorrebbe integrare. A 6 anni si è potuto notare che ancor oggi si rimane nei campi sosta sebbene si voleva superarli, come giusto che sia, perché l'integrazione si costruisce e non si cala da un giorno all'altro.